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MOST IN TRANSLATION
'Ma, far rinascere la propria parola in un’altra lingua: comporta una sfrontatezza anche maggiore! Abbiamo bisogno di uno specchio, che rimandi la nostra immagine, che ci ospiti senza tradirci troppo, permettendoci di rimanere noi stessi, ma allo stesso tempo
crei la distanza necessaria al passaggio da un luogo all’altro della nostra esperienza. Dobbiamo cercare accenti diversi, metterli a confronto, studiarli e ristudiarli perché siamo entrati nel mondo misterioso delle equivalenze, che saranno la guida per sostenerci nel percorso di trasmutazione. Dobbiamo tradirci per assecondare, per rincorrere un nuovo linguaggio che ci sembra più ricco, addirittura più adatto a esprimerci? Noi, ma anche un altro noi… da cosa dovremmo preservarci o custodirci?'
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MOTI MOVENTI Proemio
Poemetto suddiviso in 30 stanze.
Un divertissement indiscreto per insidiare la dinamica di corpi anonimi, ansiosi di rivelarsi nella potenzialità espressiva del gesto, intuirne il linguaggio e dislocarlo nel riverbero del ritmo poetico.
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Favole sugli oggetti? Perché no!
Ci circondano, condividono
il nostro tempo,
li usiamo quando ci
servono e poi non ce ne curiamo più. Oggetti comuni: un bicchiere, un
ombrello o la sedia a dondolo e tanti altri che hanno avuto voglia di
umanizzarsi per poterci trasmettere le loro storie… per narrarsi.
Vicende apparentemente banali, che in realtà hanno l’intensità che solo
l’esistenza vissuta fino in fondo riesce a tramandare. Tutte
sono
legate da una
omogeneità espositiva:
l’oggetto attraverso una serie di eventi imprevisti e imprevedibili
passa a un nuovo stato: il suo destino cambia. Siamo di fronte ad una
sorta di riscatto, una remunerazione che poeticamente
compensa
le negatività che avevano dato inizio al racconto.
I giovani lettori non
faticheranno a identificare, in questi accadimenti favolistici, un
parallelismo analogico con le umanissime peregrinazioni che ogni giorno
tutti noi affrontiamo, ma
riconosceranno di certo,
il riverbero positivo che è stato proposto.
Gli oggetti hanno
dimostrato ancora una volta di
esserci utili, offrendoci
senza riserve la loro
commovente interiorità e facendoci così soffermare specularmente sulla
nostra.
C.P. |
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INSTALLAZIONI
"Poesia:
occupare uno scanno, un territorio linguistico (come
senso di una lingua viva), e
dallo stesso trarre con distacco, pur ‘freddamente’, ogni naturale
vitalistica opportunità di espressione. Una valenza, come s’è detto,
architettonica può apparire indubbiamente astratta e concettuale: ma è
la sua stessa struttura internamente dinamica nelle sue concatenazioni,
e quindi conseguenzialmente metamorfica, a scatenare figure di
significato squisitamente formale e non banalmente comunicativo e
utilitaristico, motivazioni vitali, ritmi e dismisure che appartengono
alla contraddizione della vita stessa, oltre ogni nullificante
contingenza."
Gio
Ferri
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P R E
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sunzioni dell’autore
Queste
sono narrazioni dischiuse
a mo’ di finestrelle, su
un orizzonte in continua
mutabilità. Procedono, trascorrono,
si dispiegano in preludi, vengono incontro
a chi le interpreta come
breccia per accedere ad
altri panorami interpretativi… Si espongono con caparbio, sciolto
disordine, senza proporre soluzioni, certezze
né definizioni… sono solo richiami, modulati per indurre in
tentazione: la tentazione di
ascoltarli. Non c’è differenza fra la stesura di qualche riga e la narrazione illimitata, nessuna raggiungerà mai una compiutezza che abbracci tutta la conoscenza… “In ciascuna idea molto è l’essere, ma infinito il non essere” sosteneva Platone e in questo “non essere” sta tutto ciò che rimane aperto all’indagine, all’esplorazione, all’operatività, allo studio e rende la testimonianza umana inesauribile.
C.P. |
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INTERNECTASIE
Racconto per quadri, lo si potrebbe definire; oppure polittico
in una serie di tavole; o, se si vuole, azione drammatica in successione
di parti monologanti, senza tuttavia una grande differenza. È questa
raccolta di prose, per scene e voci, di Carla Paolini, intitolata
Internectasie,
suggestiva crasi di
internet ed ectasie.
Un piccolo
grande libro dall’accentuato peso specifico:
compatto e filante, stratificato e intenso, originalissimo nel taglio e
nella scrittura, sulla linea della produzione ormai consolidata della
scrittrice cremonese.
La materia della
prosa di Carla Paolini è di immediata e assoluta implicazione
esistenziale [...] Il mistero della vita e il senso del suo incommensurabile valore attraversano tutto il libro e ne sono il messaggio in qualche modo squillante, anche formalmente, a livello di cromatismo verbale. Anche se, apparentemente, il tono del discorso è sommesso; anzi, proprio con un effetto inversamente proporzionale alla controllata contrazione del grado del parlato. Secondo una formula contemplativa che subordina i gradi del pensiero ai risvolti più umani dell’affetto e della comprensione; nella vigile volontà di ridare credibilità ai valori attraverso l’uso del “sottovoce” e fuori, dunque, da ogni intenzione retorica.
Paolo
Ruffilli
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Le storie senza storia (“L’opera senza nome”) che Carla Paolini qui ci racconta, con una eccezionale raffinatezza di dettato e una velata innocente ironia, possono essere lette e rilette solamente (ed è già molto) per il piacere di partecipare, dal particolare al particolare, ad impalpabili eventi quotidiani. In una veglia che seppure attenta, incuriosita, è nostalgica del sonno e del sogno: vi siete fatti l’idea che il Risveglio mi stia… antipatico? Ma infine così, leggendo appunto piacevolmente, ci si può far coinvolgere in una narrazione estatica tanto diversa tuttavia da quelle povere novellette che invadono barbaricamente le librerie supermercato e utilizzano, malamente, il tempo di un viaggio in autobus o in metropolitana. Gio Ferri
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MODULATI 2004 Anterem Edizioni - Verona C.P.
Gio Ferri
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LOGOVISIONI Sono
piovuto |
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AMORI DI VERSI Friedrich Nietzsche
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AI CANCELLI DEL FLUSSO 2001 Campanotto Editore Gianni Di Fusco
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UNA x UNA 1998 Mauro Baroni editore - Viareggio
Versi di stringata eloquenza, nei quali torna quella volontà di colloquio col prossimo che abbiamo poc'anzi sottolineata ma che - dopo il desiderio precedentemente espresso- adesso prende anche maggiore consistenza in una scena di tripudiante bellezza, in una rappresentazione di entusiasmo quasi panico (si rilegga altri mondi dentro di te): un coinvolgimento, insomma, non solo degli altri ma anche di tutto quanto l'altro. Ferruccio Monterosso
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DIVERSO
INVERSO 1995 Gianpaolo Ferrari
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IMPRONTE DIGITALI 1993 |